Codice d'onore by Tom Clancy

autore:Tom Clancy [Clancy, Tom]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-04-28T12:00:00+00:00

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Manado si affacciava a nord sull’isola di Sulawesi, nel Mare di Celebes, verso le Filippine che distavano meno di cinquecento chilometri. I manadonesi – o, più correttamente, minahasa – sembravano più tozzi degli altri indonesiani incontrati da Chavez. Li trovò particolarmente belli, soprattutto perché gli assomigliavano parecchio, con i tratti quasi ispanici e i capelli neri spesso un po’ ondulati. Si rese presto conto che la maggior parte delle persone non lo degnava nemmeno di una seconda occhiata… purché non provasse a parlare.

Lui e Clark si erano separati dal resto del gruppo appena si erano procurati i visti d’ingresso e avevano superato il controllo dei passaporti. Ora sedevano a un tavolino di plastica fuori da uno Starbucks nel Megamall, un centro commerciale affacciato sul mare.

Gli altri erano montati su due delle auto noleggiate e ora stavano controllando il negozio della Suparman Games in centro, lasciando che Ding e Clark si occupassero delle stanze al Whiz Prime Hotel, vicino al centro commerciale. Se ne erano già occupati, e a lavoro finito Ding aveva invitato Clark a bere un caffè, promettendo di non ordinare del bubble tea.

Il centro commerciale ospitava un cinema e un sacco di negozi di lusso, se t’interessava quel genere di cose. E non era il caso di Chavez. Ciò che più contava, per lui, era che aveva il caffè. Sull’aereo era difficile dormire se non a tratti, e buttarsi nel lavoro dopo ore interminabili passate sul Gulfstream rendeva il caffè una necessità. Il negozio accanto a Starbucks vendeva degli snack; Chavez comprò delle frittelle di banana spruzzate di zucchero di palma per mettere nello stomaco qualcos’altro oltre alla caffeina.

Per essere metà pomeriggio era pieno di gente; perlopiù donne, ma – come in ogni posto che Chavez avesse visitato – c’erano branchi di ragazzi adolescenti che gironzolavano in cerca di qualcosa da fare. Gli uomini della sicurezza li tenevano in riga, e gli addetti alle pulizie sgombravano i pavimenti da spazzatura e liquidi con scope e palette a manico lungo. Il posto era tanto pulito da brillare, ma restava vissuto, consumato. A Ding ricordava la casa di sua nonna, a est di Los Angeles, ogni volta che era prevista la visita di qualcuno che lei riteneva importante, come il prete. Pulita quanto poteva esserlo qualcosa di consunto.

A Manado una persona su due sembrava avere una sigaretta in mano. Ding aveva letto da qualche parte che offrire una sigaretta era un modo educato di salutare. L’entusiasmo della popolazione per il fumo, abbinato ai soffitti azzurri e bianchi con nuvole dipinte, dava al centro commerciale un’atmosfera da casinò di Las Vegas.

Per gli standard dell’isola Manado era una grande città, ma il suo mezzo milione di abitanti era poco più di un lumicino rispetto al bagliore accecante di Giacarta. Ai gestori locali di negozi di subacquea e agli operatori turistici piaceva paragonarsi a Bali, e Chavez era tutto sommato d’accordo. Se non fosse volato lì per rubare un virus informatico del cazzo, gli sarebbe piaciuto portarci Patsy. Forse. A volte viaggiare così

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